
Cosa c’è di più romantico che guardare il cielo in una notte d’estate e vedere tutti questi puntini scintillanti? Per gran parte di tutti coloro che con il naso all’insù sono ignari di cosa realmente sia una stella, essa per noi uomini è un oggetto molto pericoloso, perché le radiazioni ci ucciderebbero, fortunatamente sulla terra, c’è l’atmosfera che filtra le radiazioni solari. Ma se non fosse per il sole, non ci sarebbe ne luce ne vita.
Ora in realtà che cos’è una stella? Una stella è un aggregato di plasma formato da idrogeno, elio, metalli pesanti (pochi), in equilibrio idrostatico, che genera energia attraverso la fusione nucleare e irradia energia luminosa. Più semplicemente una sfera di idrogeno ed elio, che preme sul nocciolo, il quale per resistere alla compressione sviluppa energia, rendendo il sistema stabile.
Nonostante a noi sembrino tutte uguali, esiste una grande varietà di stelle; esse vengono classificate in base a: classe spettrale, luminosità, magnitudine assoluta, colore. Questi sono anche i parametri del diagramma H-R, importante strumento di indagine, che permette di classificare le stelle, attraverso fattori osservabili direttamente.
La stelle sul diagramma H-R, assumono particolari posizioni: la diagonale indica la sequenza principale di cui fa parte anche il sole, la più popolata.
Andando verso l’altro si incontrano le sottogiganti, poi le giganti, poi le giganti brillanti e le super giganti, in fondo al diagramma ci sono le nane bianche, ultimo stadio dell’evoluzione stellare.
Ora vedremo, come una stella si forma.
Le nubi molecolari, nubi in cui si può formare idrogeno molecolare, sono le zone, in cui (almeno fino adesso) si crede si possano sviluppare stelle. Queste nubi, formate da idrogeno, polvere e metalli, in generale l’equilibrio dalla spinta gravitazionale, viene mantenuta dalla energia cinetica delle sue molecole, ma a volte (per ragioni ancora non ben chiare) si formano della aggregati più densi che sono i nuclei intorno a cui si svilupperà la stella. Infatti questi aggregati esercitano energia gravitazionale maggiore e vanno a destabilizzare l’intera nube, in modo che lentamente, il contenuto della nube, “cada” sul nucleo, finché la pressione è tale che il nucleo collassa e si inneschi la fusione dell’idrogeno. In questo momento la stelle nata, è ancora avvolta nella nube molecolare, quindi è visibile sono in talune bande ma non nel visibile e il resto della nube probabilmente diventerà il sistema di pianeti, comete, corpi celesti che accompagnano una stella, o verrà spazzata dal vento stellare.
La presenza di pianeti rocciosi, dipende dalla metallicità della stella, più è alta, più sarà probabile che un pianeta roccioso si sviluppi. Da sottolineare che siccome l’irradiazione della stella “ordina” le componenti delle nubi molecolari secondo la densità, sarà più probabile avere pianeti rocciosi nelle prime orbite, rispetto ai pianeti gassosi, che occuperanno orbite più esterne.