É da tempo che meditavo su questo post. Volevo spiegare un po' che cosa significa (per me essere di sinistra). Comincio dicendo che essere di sinistra è difficile. Non lasciarsi andare a definire uno marochino o terrone, non è facile, spesso devo combattere contro il pregiudizio che mi assale, non solo, io stesso quando vado in stazione a Udine (la zona più degradata della città se si possono definire degradate e citta) mi guardo intorno con un po' più di attenzione, con fare circospetto, non ne sono fiero, non si dovrebbe giudicare gli altri dal loro aspetto o dal colore della pelle, ma è una reazione inconscia e non posso controllarla. Devo spesso trattenermi dal bestemmiare (cosa che purtroppo faccio fin troppo spesso) perchè so che offendo la sensibilità dei credenti. Cerco di evitare inutili giustizialismi, del tipo gli zingari: "trai cul dopli" la traduzione vediamo se la indovinate.... :). E soprattutto ne conosco alcuni e so che tipo di persone sono, per la maggior parte ubriaconi, rissaioli, stupidi e gonfi di se, ma non è perchè sono zingari, è perchè sono uomini e sono uomini che preferisco evitare in quanto pericolosi e bè non il mio tipo di compagnia. Ecco ciò che faccio è vedere uomini, non friulani, veneti, zingari, comunisti fascisti e via discorrendo. Può essere che l'appartenza a un determinato gruppo, enfatizzi alcune pecurialità, non le crea, non è perchè uno è fascista che è violento, è violento perchè lui è così e sarebbe stato violento anche da democristiano, certo magari se fosse stato democristiano si conterebbe un po' di più, ma rimarebbe cmq violento dentro se.
Quello che intendo è giusto valutare gli uomini per quello che sono, non per quello di cui fanno parte, il mondo è abito da tanti uomini e questi al mio sguardo dovrebbero avere tt gli stessi diritti e gli stessi doveri, ma soprattutto tt hanno la possibilità di sbagliare e con questo non dico che non si deve punire, ma almeno la prima volta sarebbe bene essere abbastanza comprensivi e aiutare la persona, se però diventa una costante è necessario essere più fermi.
Dicevo mi piacerrebbe che il mondo fosse un po' più giusto, ma mi sono rassegnato, soprattutto mi stanno sul cazzo quelli che ricercano il massimo profitto sbattendosene delle altre persone.
Gente come i dirigenti della Nestlè che vendono (a caro prezzo) il latte in polvere alle madri africane dicendo che farà bene al bambino, mentre sono ben consci che il latte quelle madri lo mescoleranno con acqua sporca, bè quelli sono veri criminali, molto più di quei poveri disgraziati che vengono qua nei barconi stipati come animali e sono costretti a vivere di espedienti. Questo certo non li giustifica quando commettono un reato certo ma magari loro avrebbero preferito starsene a casa se avessero potuto. E non venite a dirmi che noi occidentali non centriamo, centriamo eccome, magari non l'operaio, ma ben il capo di stato o lo speculatore. Ora non voglio perdemi in una discussione su come deprimiamo i mercati e le economia dei paesi del terzo mondo.
Ecco, banche e speculatori finanziari sono un'altra categoria che mi sta veramente sul cazzo, le vere associazioni a delinquere insieme alle multinazionali. In questo le BR avevano ragione, viviamo in un mondo imperialista controllato da meccanismi finanziari! Sono del parere che sulla borsa si dovrebbe fare chiarezza, i nuovi pacchetti (derivati) che le banche preparono, spalmano semplicemnete il rischio, ma in modo virtuale, siamo arrivati al paradosso che tt il denaro derivante dalla borsa è frutto di un castello di carta. Ecco, non dico che bisognerebbe ritornare a un'economia rurale, ma il modello consumistico è irrazionale, abbiamo tante cose che non servono ma in alcune parti del mondo non c'è abbastanza cibo per tutti. Per prima cosa si dovrebbe pensare a produrre sufficiente cibo per tutto il mondo, poi produrre i beni non proprio necessari e dopo investire in ricerca, cercando di vivere in armonia con l'ambiente di cui siamo ospiti. Veniamo alle aziende, ecco non ho grande simpatia per gli industriali, ci sono molte persone oneste è vero, ma c'è anche chi sfrutta i lavoratori. Avere un'azienda è anche una responsabilità sociale perchè molte famiglie ci campano su quell'azienda e non pensare solo alla propria di famiglia, sarebbe auspicabile anche che si trattassero i lavoratori come persone e non come macchine, senza giocare sui contratti a termine e senza dire: tanto ne trovo subito uno più disperato di te!! Per il resto è ovvio che ci vuole il muratore, come l'economista, il lavoro è prima di tutto dignità. Ora concludo, avrei sicuramente altre cose da dire, ma sono stanco e poco lucido e poi è già lungo abbastanza questo post. Ultima cosa è facile sfogare la rabbia sul diverso, ma sistemi come quelli della lega o del nazismo (per adesso due cose distinte) che sfogano le frustazioni su certe categorie di persone: i terroni, i marocchini, gli ebrei, cercheranno in perpetuo un capro espiatorio, non illudetevi prima o poi perseguiteranno anche voi e cmq che cosa concluderanno??, considero più sano concentrarsi sui problemi, agendo sulle conseguenze ma anche su ciò che crea i problemi. Vi saluto.
Giulio